Il teatro in Italia ha almeno 2000 anni di storia, ma la sua scoperta forse avvenne addirittura prima, ovvero ai tempi delle colonie della Magna Grecia. Fu con le prime rappresentazioni teatrali nell’antica Grecia che si iniziò a coinvolgere il pubblico a partecipare alla ‘catarsi’ (purificazione) dell’anima, e lo si faceva appunto rendendolo emozionalmente partecipe a ciò a cui assisteva.
E’ per questo motivo che le prime rappresentazioni teatrali erano quasi sempre tragedie; lo spettatore veniva in questo modo trascinato nel vortice di turbamenti d’animo che veniva messo in scena, dando vita automaticamente dentro di se a tutto un processo introspettivo ed una profonda analisi di coscienza. Qualche commedia comica e poi il periodo del melodramma, ma bisogna in realtà attendere la fine dell’Ottocento per trovare opere teatrali di grande spessore, non solo in Italia.
Storia del teatro in Italia
Tragedie greche a parte (ricordiamo Eschilo, Euripide e Sofocle), e qualche commedia di Aristofane, in Italia il teatro non acquistò mai uno spessore di rilievo, se così si può dire, e neppure nel Medioevo, se si esclude qualche racconto biblico come la Passione di Cristo o altre rappresentazioni sacre, la cosa si sviluppò.
Fu con Umanesimo e Rinascimento che si riscoprì il teatro e, soprattutto grazie alle traduzioni letterali di antichi testi greci fatte da Erasmo da Rotterdam, presto si tornò ad apprezzare il suo grande valore. La prima vera invenzione tutta italiana è stata proprio il ‘melodramma’, genere nel quale un perfetto connubio tra canto e recitazione incantava il pubblico e per di più serviva per diffondere cultura, facendolo rigorosamente in lingua italiana anche fuori dalle mura domestiche.
L’apice del successo teatrale in Italia, e forse la cosa riguarda solo noi ma anche tutto il resto del mondo, è da associare sicuramente al ‘Novecento’, dove gente come Pirandello, Brecht, Becker, Pinter, o anche Stephen Sondheim con i suoi rivoluzionari musicals, hanno sicuramente fatto storia.
Generi teatrali italiani
Il teatro italiano ha seguìto praticamente il corso della storia, ed è possibile distinguere almeno sette o otto ‘fasi’ in cui esso si è andato via via sviluppando; ognuna di queste ‘epoche che il nostro teatro ha vissuto è sicuramente stata contraddistinta da un particolare ‘genere teatrale’, a seconda delle tematiche trattate e del contesto storico in cui esse erano inserite.
Dopo greci e romani furono gli Etruschi a mettere in scena le prime rappresentazioni teatrali, offrendo nel loro menù anche il genere satirico ed ironico come valida alternativa alle solite tragedie o drammi che avevano già abbondantemente stufato. Anche antichi popoli indigeni come i Sanniti, (la odierna provincia di Benevento) e i Tarantini diedero il loro contributo, alimentando quella fusione tra teatro greco e romano che ha rappresentato in un certo senso le basi sulle quali poi ha preso vita il teatro italiano vero e proprio.
Opere ed autori del teatro italiano
Furono in effetti i secoli XV e XVI a dare nuova luce al teatro italiano ed a partorire opere degne di nota divenute poi famose; Nicolò Machiavelli, Bernardo Dovizi, Ludovico Ariosto così, solo per fare qualche nome, furono i primi autori che diedero un taglio netto a tutto quello che era il genere drammatico e le sue più vicine diramazioni. Opere come ‘il Candelaio’ di Giordano Bruno o ‘Aminta’ di Torquato Tasso iniziavano ad introdurci verso il passaggio alla commedia ‘pastorale’, vero preludio del periodo barocco.
Ma fu come detto il secolo XIX a sfornare la cose migliori che il nostro teatro abbia mai prodotto; il dramma romantico proposto da Alessandro Manzoni e Silvio Pellico, il successivo periodo del ‘verismo’ di Giovanni Verga ed Emilio Praga (appartenenti al movimento degli ‘scapigliati’ milanesi), ed anche l’opera buffa nata in terra partenopea, spalancarono le porte ad un nuovo e più moderno modo di concepire il teatro, per poi arrivare a due mostri sacri come Luigi Pirandello ed Eduardo De Filippo.
Il teatro italiano attualmente
Nell’ultimo mezzo secolo, è stato soprattutto il grande attore, regista, drammaturgo, scrittore, filosofo e poeta pugliese Carmelo Bene a dare nuova vita ed importanza alla recitazione, e lo ha fatto rispolverando antichi testi del passato di Shakespeare, De Musset e dello stesso Alessandro Manzoni, proponendo sempre però sue rivisitazioni molto personali agli stessi testi originali.
Artisti del calibro di Vittorio Gassman, Gigi Proietti, Giorgio Albertazzi, Enrico Maria Salerno, Paolo Villaggio, Leo Gullotta e tantissimi altri nomi oggi famosi, hanno dominato la scena teatrale italiana degli ultimi 50 anni, offrendo interpretazioni davvero memorabili di personaggi che hanno fatto in qualche modo la storia e che loro stessi sono molto fieri di aver interpretato.